Una ragade anale è definita come un difetto che interessa lo strato mucoso del retto, manifestandosi tipicamente come un taglio verticale che può variare in lunghezza e profondità. Questo tipo di lesione è spesso fonte di disagio e dolore, poiché può compromettere la normale funzionalità del tratto intestinale e rendere la defecazione un processo particolarmente difficile.

Le statistiche indicano che una persona su quattro può sperimentare una ragade anale nel corso della propria vita. Questo disturbo è particolarmente comune in diverse categorie di individui, tra cui le donne in gravidanza, che possono essere più vulnerabili a causa delle variazioni ormonali e della pressione esercitata sul corpo durante la gravidanza. Altri gruppi a rischio includono le persone che conducono uno stile di vita sedentario, i fumatori e coloro che soffrono di sovrappeso o obesità. Anche chi ha una storia di emorroidi è più suscettibile a sviluppare queste lesioni.

Inoltre, le ragadi anali possono manifestarsi anche in seguito a episodi di stitichezza o di diarrea, poiché le feci dure o il passaggio di feci liquide possono causare danni allo strato mucoso. Pertanto, è fondamentale prestare attenzione ai sintomi e intervenire tempestivamente per evitare che il problema si aggravi e comprometta ulteriormente il benessere dell’individuo.